L’VIII Simposio internazionale dell’uva da tavola, svoltosi in Italia dall’1 al 7 ottobre 2017, dopo i primi quattro giorni in Puglia, ha visto i partecipanti spostarsi in Sicilia per la seconda tappa.
Il primo dei due giorni nell’isola è stato dedicato al confronto con la comunità scientifica, grazie al coinvolgimento dell’Università di Palermo che, assieme all’Università di Foggia e a quella di Torino, ha organizzato l’evento. Il secondo giorno, invece, è stato interessato dalle visite tecniche effettuate all’interno delle aziende operanti nei territori dei due Consorzi siciliani di tutela dell’uva da tavola.
I partecipanti al Simposio si sono dunque divisi per raggiungere i due maggiori centri siciliani di produzione di uva da tavola. Arrivata in Sicilia la delegazione guidata da Laura De Palma e Rosario Di Lorenzo, docenti, rispettivamente, dell’Università di Foggia e dell’Università di Palermo, mentre a Canicattì è giunta la delegazione guidata da Vittorino Novello, docente dell’Università di Torino. “Quest’ultima, assieme agli atenei di Milano, Foggia, Palermo e Sassari – ha detto Novello, nella videointervista che segue – gestisce un corso di laurea magistrale interateneo e internazionale specifico con un curriculum sull’uva da tavola. Ciò ha permesso la formalizzazione, tre anni fa, della richiesta di ospitare in Italia l’VIII Simposio internazionale”.
Ultima visita è stata quella presso la GEVA. Anche questa azienda è impegnata nella coltivazione di uva da tavola in fuori suolo. A illustrare le tecniche di coltivazione, che permettono due raccolti di uva in un anno, è stato Carmelo Vita agronomo, nonché contitolare dell’azienda assieme ai figli.